Strauss Richard
Salome
Premetto che Salome è la mia opera preferita composta da Richard Strauss. In questo splendido spartito, che in alcune parti giunge al culmine della tonalità, vi sono incluse parti selvagge (La famosa danza dei sette veli) e melodie sublimi (il finale è molto eloquente) rendendo in tal modo molto fluido l’ascolto.
Questa è una delle migliori registrazioni d’opera mai prodotte, assolutamente un obbligo per ogni buona collezione, una produzione spettacolare di John Culshaw che ancora oggi si pone come modello nel settore della registrazione. Il suo “ Ring” sempre diretto da Solti con i mitici Wiener Philharmoniker registrato tra il 1961 al 1965 è ancora oggi il punto di riferimento.
Georg Solti – che si posiziona tra i miei primi 5 direttori di tutti i tempi- conduce i Wiener Philharmoniker con risultati sorprendenti: suoni orchestrali
taglienti, caldi, melodici e meravigliosi accompagnano magistralmente i cantanti.
Birgit Nilsson raggiunge un grande successo con la sua interpretazione di questa principessa depravata. Interpretazione perfetta, con espressività molto accurata . Gerhard Stolze è un perfetto Herod. Anche tutti gli altri cantanti sono in ottima forma. L’unica “debolezza”, se così si può definire di questa registrazione, è che la potente voce della Nilsson non corrisponde all’idea di una adolescente “innocente” di 16 anni, ma ciò non impedisce che questa sia una Salome stupenda.
Audio ottimo. Imperdibile!!!!!!!!!
Sir Georg Solti
Un’opera fondamentale, bellissima. Nelle sue atmosfere cupe c’è tutta la Vienna di inizio secolo, carica quasi dei tragici eventi che portarono poi alla Prima Guerra Mondiale. Le dissonanze e le melodie si inseguono in una perenne danza, ammantata dalla cupezza dell’orchestrazione. Dopo di lei si aprì il baratro dell’atonalità.
La direzione di Karajan sul podio dei Wiener Philharmoniker è stata recensita dai critici come “troppo bella” per questo lavoro straussiano. Qui i tempi sono più dilatati ma il suono dell’orchestra è splendido. Raggiunge addirittura un senso di sacralità quando il profeta vuole redimere Salome.
Hildegard Behrens interpreta una Salome meno gelida rispetto a Birgit Nilsson.
José Van Dam nei panni di Giovanni Battista è convincente ed anche Agnes Baltsa rappresenta una Erodiade gelosa e maligna.
In quest’opera c’è tutto il male possibile: libidine, gelosia, perversione e follia. Splendida registrazione in DDD.
Ultraraccomandato per non dire imperdibile.
Concludendo, tra le due performance c’è l’imbarazzo della scelta.
Herbert von Karajan