Strauss Richard
Arabella
La cronologia delle opere di Strauss fa venire i brividi per le drammatiche coincidenze con la storia della Germania:
1919, il 10 ottobre a Vienna si dà “Die Frau ohne Schatten” (La donna senz’ombra), due mesi prima Friederich Ebert aveva firmato la nuova costituzione della repubblica di Weimar.
Nel novembre del 1924 debutta a Dresda “Intermezzo” e Hitler termina la
stesura di “Mein Kampf”. Il 28 ottobre del 1942 a Monaco ha la sua prima esecuzione “Capriccio” e in quello stesso giorno giunge ad Auschwitz il primo carico di Ebrei.
“Arabella” è stata composta in un periodo storico orribile: 1933, il primo luglio l’opera debutta alla Staatsoper di Dresda e pochi giorni dopo il partito Nazional- Socialista è l’unico consentito in Germania e cinque mesi dopo Hitler prende il potere.
Omaggio alla Vienna del 1860, l’opera, la cui orchestrazione se non cameristica è comunque ridotta rispetto alle consuetudini straussiane, impiega in abbondanza languidi temi di valzer per dare il giusto tono nostalgico alla vicenda.
Esempio sommo di “conversazione in musica”, sesta e ultima collaborazione con Hugo von Hofmannsthal che muore nel 1929, come nel “Cavaliere della rosa” anche qui Strauss fa emergere un’affettuosa nostalgia del passato nella contessa Arabella che vede il tempo passare nella sua ultima notte da ragazza prima del matrimonio.
Questa rappresentazione del 1977 è diretta da Georg Solti sul podio dei Wiener Philharmoniker. Arabella è una Gundula Janowitz vocalmente magnifica anche se leggermente rigida nell’espressione scenica, che perde la testa per un irresistibile Bernd Weikl, il magnate croato Mandryka, mentre un giovane René Kollo, non sempre inappuntabile in quanto a intonazione, è Matteo e Sona Ghazarian una sensibile Zdenka. Edita Gruberova interpreta Fiakermilli e nientemeno Martha Mödl come indovina.
L’allestimento cinematografico con i cantanti in play-back, non toglie molto alla verità scenica poiché sono tutti ottimi attori, ma permette di allestire interni accurati in ogni dettaglio. La regia di Otto Schenk si dimostra perfettamente adatta alla storia e la direzione di Geoge Solti con i Wiener Philarmoniker ripropone lo smalto della sua interpretazione di vent’anni prima (con Lisa della Casa, Hilde Gueden, George London e Anton Dermota).
Immagine e audio ottimi. Non ci sono sottotitoli in italiano né extra. Altamente raccomandato
Questa è un’esibizione davvero ben interpretata di quest’opera. Christian Thielemann e la MET Orchestra e Chorus danno una buona lettura di questo spartito. Tutti gli aspetti sono ben definiti e oculatamente dettagliati. .Thielmann svolge un grande lavoro nel trovare il giusto equilibrio di emozioni e si mantiene costante per tutta l’opera
Kiri Te Kanawa è fantastica nel ruolo di Arabella sia scenicamente che vocalmente. Marie McLaughlin è un po’ forzata, ma rappresenta ugualmente una splendida Zdenka. Donald McIntyre, che conosco perfettamente nel ruolo di Wotan nella “bellissima Tetralogia” wagneriana diretta dal compianto Pierre Boulez, è un grande Graf Waldner. Natalie Dessay è così stupenda e talentuosa che quasi ruba la scena nel secondo atto! Wolfgang Brendel e David Kuebler
interpretano rispettivamente i due ruoli maschili principali di Mandryka e Matteo, Le loro esibizioni vocali e teatrali sono potenti e divertenti. I costumi convincenti e la scenografia così dettagliata aiutano efficacemente a comprendere le azioni sul palcoscenico. Non posso dire nulla di negativo. DVD ultraraccomandato..
Concludendo c’è l’imbarazzo della scelta.