Verdi Giuseppe
Un Giorno di Regno
Il fiasco assoluto della prima rappresentazione, nel 1840, alla Scala, segnò irrimediabilmente l’infelice destino della seconda, sottostimata, opera di Verdi. Nemmeno il discreto successo della sua ripresa a Venezia, nel 1845, sotto il titolo “Il finto Stanislao”, poté mutarne di molto il rango e la diffusione dell’usuale repertorio verdiano.
Tuttavia, è opinione alquanto diffusa che tale fallimento non sia ascrivibile direttamente al valore intrinseco della partitura. Il problema principale fu che, per il sofisticato pubblico della Scala, l’opera risultò irrimediabilmente démodé..Inoltre Felice Romani e Verdi ebbero veramente poco tempo a disposizione per prepararla e metterla a punto aggiungendo che durante la composizione, Verdi perse i due figli e la loro madre, Margherita Barezzi. Pensate in quale stato d’animo poteva trovarsi il compositore!!!
Al di la di queste brutte considerazioni penso che si debba veramente essere grati alla “vecchia” Philips del 1973 per questo encomiabilissimo progetto e per aver reclutato un cast di tale livello per quello che era generalmente considerato un lavoro assolutamente minore, se non addirittura non degno di Verdi. Raramente abbiamo l’occasione di gustare esibizioni così robuste e artisticamente pressoché perfette in tutte le componenti. Qui, in particolare, tale aspetto risulta particolarmente importante, dal momento che il valore artistico dei sei ruoli principali è pressoché similare.
Ascoltandola attentamente l’opera non è per niente brutta.
José Carreras è semplicemente incredibile. Il suo Edoardo di Sanval è perfetto e altro non si può aggiungere.
Jessye Norman è una fresca e meravigliosa Giulietta.
Ingwar Wixell è un arguto e sentimentale Cavaliere Belfiore. Wixell canta molto bene ed è tratteggia bene la vivace personalità di Belfiore.
Fiorenza Cossotto ci propone con padronanza tecnica ed estro artistico una meravigliosa Marchesa del Poggio.
Vincenzo Sardinero interpreta molto bene Gasparo Antonio La Rocca (il Tesoriere).
Il duetto del “duello” con il Barone di Kelbar è veramente esilarante.
Il Barone di Kelbar è Wladimiro Ganzarolli, qui chiamato a ricoprire l’altro ruolo marcatamente “buffo” dell’opera.
Ganzarolli canta eccellentemente e interpreta molto bene un esuberante Kelbar
William Elvin (Delmonte e Servo) e Ricardo Cassinelli (Conte di Ivrea) completano, molto più che adeguatamente, nei loro ruoli minori, l’eccellente cast.
Lamberto Gardelli è stato probabilmente il miglior interprete del primo Verdi e, ovviamente, padroneggia alla perfezione l’idioma. La sua concertazione e la sua conduzione è ineccepibile, calda e vivida.
La Royal Philharmonic Orchestra è accurata e coinvolta, così perfettamente supportando la lettura di Gardelli.
Il coro degli Ambrosian Singers, si distingue, come sempre, per l’eccezionale professionalità e spessore artistico.
Audio ottimo. Altamente raccomandato.
Lamberto Gardelli
Non meno eccellente è la direzione di Lamberto Gardelli, forse il miglior specialista nel repertorio “minore” di Verdi, sul podio della Philharmonia Orchestra e Coro Ambrosian Singer. Come di consueto, la sua interpretazione è caratterizzata da una sensibilità musicale e psicologica ricca e profonda, sia in “concertazione” sia nella conduzione. La sua lettura è saldamente collegata alla
logica musicale intrinseca della composizione. La sua intesa con l’eccellente Philharmonia Orchestra e con gli ineffabili Ambrosian Singers è perfetta.
Altamente Raccomandato.