Poulenc Francois
Composizioni varie
Le esibizioni di questi tre concerti di Francis Poulenc sono le migliori che abbia mai sentito. Nonostante The Concert Champétre sia stato scritto per Wanda Landowska, non esistono versioni registrate dalla pianista, benché Poulenc avesse sollecitato la cosa.
Questa registrazione è stata eseguita nel 1978 con Cécile Ousset come solista, accompagnata dalla Bournemouth Symphony Orchestra sotto la direzione di Rudolf Barshai. Prestazione molto energica e vibrante. Il Concerto per pianoforte ha come solista sempre Cécile Ousset e lo stesso accompagnamento orchestrale, una combinazione che non potrebbe essere più azzeccata. Poulenc d’altronde ha sempre prediletto questo connubio tipo di tra solista e orchestra per una rappresentazione melodica, elegiaca e in alcuni movimenti anche scherzosa.
The Organ Concerto è una magnifica opera piena di meravigliose melodie e viene suonata in una registrazione del 1977 con la partecipazione dell’organista Simon Preston, accompagnato dalla London Symphony Orchestra diretta André
Previn . Il Concerto per organo non è giocoso come il concerto per pianoforte ed è più influenzato dalle opere sacre di Poulenc. Il concerto è un meraviglioso mix tra Bach e musica moderna. Cd di difficile reperibilità. Registrazioni eseguite dal 1975 al 1979 e rimasterizzazione effettuata nel 1982. Audio eccellente. Da non perdere.
Francis Poulenc (1899-1963), una volta descrisse se stesso come “monaco e ragazzaccio”. Da un lato le forti e personali convinzioni religiose (rinnovate nel 1930 a seguito della tragica morte di alcuni carissimi amici) che si esprimono in un’ardente scrittura musicale sacra, d’altro l’umorismo e lo charme manifesti nella briosità delle sue musiche.
Nessuna opera di Poulenc riunisce meglio le due facce del suo stile compositivo del Concerto per Organo (1938) che distende momenti di serenità lungo passaggi di estroversa destrezza con le parole del compositore: il suo “best seller”!
Il Concert Champetre (1927/28), concerto per clavicembalo solista e orchestra, è parimenti esuberante mentre il Concerto per pianoforte (1949) fu descritto da Poulenc stesso come “una sorta di souvenir de Paris per pianista-compositore”. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Poulenc ed un certo numero di amici compositori, formarono un gruppo conosciuto come “Le six”, che esprimeva il medesimo desiderio di modernismo entro forme classiche che si sarebbe poi riscontrato nell’architettura e design di stile Art Deco.
L’amicizia con varie figure del mondo letterario, tra quali Iean Cocteau, aiutarono Poulenc nello sviluppo del proprio stile musicale al quale rimarrà fedele nonostante i molti sconvolgimenti politici che ebbero luogo in Europa durante il corso della sua vita.
Concerto per organo, orchestra d’archi e timpani.
Questa splendida partitura fu scritta fra il 1934 e il 1938.
Genesi e storia della composizione.
Questo concerto deriva da una commissione della Principessa de Polignac al giovane compositore Jean Francaix: la nobildonna era intenzionata a ricevere da uno dei suoi protetti un semplice concerto per organo e piccola orchestra che anche lei riuscisse a suonare. Françaix non accettò la commissione per motivi personali e la scrittura del brano venne affidata a Poulenc. Ben presto l’idea di un pezzo semplice per organo venne abbandonata in favore di una partitura maestosa e ben complessa. Poulenc infatti impiegò 4 anni per portarlo a termine, e pur fra altre composizioni, si impegnò fino in fondo per scrivere qualcosa di non scontato. Nella primavera del 1936 scriveva così a Nadia Boulanger:
«[…] dì alla cara Principessa che il concerto non è solo un mito, che io mi vergogno [per il ritardo] ma che glielo consegnerò solo quando sarà perfetto, con quella imperfetta perfezione che è la mia specialità.»
E a Igor Markevitch, scusandosi per non essere stato presente ad un suo concerto:
«Mi sarebbe tanto piaciuto venire, ma sono letteralmente assorbito dal lavoro. Il mio concerto per organo, che sto terminando, mi sta costando molte lacrime, poiché lo sto costruendo a partire da nuovi materiali. Temevo che in due giorni di assenza il cemento si sarebbe asciugato….»
Igor Markevitch
I due anni intercorsi fra queste due lettere e la prima esecuzione del concerto furono occupati nella vita di Poulenc da una profonda riflessione sulla vita e sulla morte, causate dall’incidente stradale letale occorso al suo caro amico Pierre- Octave Ferroud. In quel periodo Poulenc cadde in una profonda depressione, rifugiandosi nella religiosità riscoperta dopo un pellegrinaggio
presso il Santuario della Vergine Nera di Rocamadour. Per scrivere questo concerto, l’autore francese studiò attentamente, su consiglio di Maurice Duruflé, i concerti per organo di Johann Sebastian Bach e di Dietrich Buxtehude.
Movimenti
Il concerto è in un unico movimento senza soluzione di continuità ma con 7 indicazioni di tempo:
1. Andante
2. Allegro giocoso
3. Subito andante moderato
4. Tempo allegro molto agitato
5. Trés calme, Lent
6. Tempo de l’allegro initial
7. tempo introduction. Largo
Prima esecuzione
La prima esecuzione in assoluto avvenne presso il salone privato della principessa di Polignan il 16 dicembre 1928: il solista fu Maurice Duruflé mentre l’orchestra era diretta da Nadia Boulanger. La prima esecuzione pubblica avvenne invece il 3 maggio 1929 presso la Salle Gaveau di Parigi. sempre con Duruflé come solista e con Roger Désormière alla guida dell’Orchestra Sinfonica di Parigi.
Concert Champétre per clavicembalo e orchestra
Questo spartito per clavicembalo e orchestra fu composto dell’autore francese Francis Poulenc fra il 1927 e il 1928 su commissione della principessa de Polignac. È il più importante e più eseguito concerto per clavicembalo al di fuori di quelli di Epoca Barocca.
Genesi e storia della composizione.
Il Concert champêtre è un concerto assolutamente nuovo per questo strumento nel panorama musicale fuori dal Barocco. Venne scritto da Poulenc dopo aver conosciuto la cembalista Wanda Landowska presso il salone della principessa de Polignac. Il successo avuto da questa composizione fu anche dovuto alla rappresentazione, nel 1926 del concerto di Manuel de Falla per clavicembalo, flauto, oboe, clarinetto, violino e violoncello, anch’esso composto per la Landowska. Il Concert è dedicato a Richard Chanlaire, all’epoca compagno di Poulenc.
Caratteristiche
I temi e le tecniche musicali del concerto alludono ovviamente alle opere del periodo tardo-barocco, in particolare a quelle di Francois Couperin, compositore molto amato da Poulenc. Le sonorità totali pur tuttavia sono quelle della Francia degli anni ’20 del Novecento; per questo motivo il concerto deve essere eseguito su un clavicembalo moderno e non su copie antiche, poiché l’ampiezza dell’orchestra coprirebbe i suoni del solista. Alcuni dei motivi utilizzati qui da Poulenc (ad esempio nell’Andante) verranno riutilizzati in un’altra sua composizione neo-classica del 1935, dov’è utilizzato ugualmente il clavicembalo: la Suite francaise.
Movimenti
I movimenti sono tre, come usuale per i concerti con strumento solista dell’epoca:
1. Allegro molto – Adagio – Allegro molto
2. Andante: Mouvement de Sicilienne
3. Finale: Presto très gai
Prima esecuzione
La prima esecuzione si tenne il 3 maggio 1929 presso la Salle Pleyel di Parigi.La direzione fu affidata a Pierre Monteux alla guida dell’Orchestra sinfonica di Parigi. Solista fu Wanda Landowska.
Wanda Landowska