Cajkovskij Ilic Petr
Eugene Onegin
Vorrei innanzitutto spendere una parola per l’Orchestra di Dresda; un ventaglio di colori bellissimo, basta ascoltare lo smalto degli archi, la lucentezza degli ottoni, la morbidezza dei legni con un James Levine impeccabile. Ne consegue un suono meraviglioso
Già dalle prime battute l’Orchestra si fonde con i protagonisti, la danza dei mietitori, l’introduzione al secondo quadro, la scena del Walzer del secondo atto, così come la scena del duello sono alcuni dei tanti momenti significativi di perfetto legame tra cantanti e suono, dove si sente che tutta l’Orchestra partecipa e non solo accompagna i cantanti, così l’ascoltatore percepisce dei pianissimi mozzafiato e dei crescendi vertiginosi.
Il cast è formato dal baritono americano Thomas Allen nella parte di Onegin, dal nostro soprano Mirella Freni, che interpreta Tatiana, dal mezzosoprano svedese Anne Sofie van Otter nel ruolo di Olga, dal tenore Americano Neil Shicoff ovviamente nella parte di Lenski, Paata Burchuladze basso georgiano in quella del principe, Michel Senechal, basso francese nelle vesti di Triquet,
Rosemarie Lang, un mezzosoprano tedesco si confronta con l’interpretazione di Larina e infine l’altro mezzosoprano tedesco, Ruthild Engert canta le note della nutrice.
Un cast internazionale all’altezza con una sorprendente Mirella Freni a proprio agio nel cantare in lingua sovietica. Shicoff molto bravo alla pari della Freni, poco più sotto Allen, due gradini ancora più in basso Paata nella parte del principe ma questi sono comunque peccati veniali.
Infine una bellissima incisione con un mix orchestra voci naturale spaziosa e brillante
CD ultraraccomandato.
James Levine