Vivaldi Antonio
L’Estro Armonico
Nella Stravaganza troviamo un Vivaldi davvero ispirato. La melodia è così ricca, vibrante e avvincente che è difficile non ascoltare con piacere questo capolavoro. Secondo me, questa è la versione migliore presente sul mercato. Neville Marriner giganteggia sul podio dell’Academy of Saint Martin-In-The- Fields. Ultraraccomandato. Registrazioni eseguite dal 1973 al 1977 e rimasterizzazione effettuata nel 1994.
Antonio Vivaldi L’estro armonico – 12 Concerti, op. 3 – 4 Concerti per strumenti a fiato
“Don Antonio Vivaldi, noto come il Prete Rosso, violinista incomparabile, altamente stimato per i suoi concerti e per le sue composizioni, profittò una volta di un compenso di ducati 50.000, ma a causa della sua eccessiva prodigalità morì in miseria a Vienna”. Questo breve avviso apparve poco dopo la morte di Vivaldi nel luglio 1741, e rimase ignoto al pubblico di appassionati musicali fino agli anni Trenta del nostro secolo quando ebbe inizio il grande
revival vivaldiano. Persino la data della sua nascita – 4 marzo 1678 – non è stata confermata prima del 1962, quando uno studioso dall’occhio vigile ha scoperto il suo nome nel registro di battesimo della Chiesa di San Giovanni in Bragora nel sestiere Castello di Venezia in cui aveva vissuto la famiglia di Vivaldi. Oggigiorno buona parte della sua svariata opera, costituita da concerti, sonate e musica sacra, viene eseguita regolarmente e occupa una sostanziosa parte del repertorio discografico – le sue opere più popolari sono state addirittura incise numerose volte; e persino le sue opere liriche splendide ma trascurate cominciano a figurare nei cataloghi discografici, anche se siamo ancora in attesa di una pubblicazione in edizioni moderne adatte per l’esecuzione.
Ma nonostante le ricerche pionieristiche svolte da numerosi studiosi degli anni Quaranta fino ad oggi, mancano ancora molti dettagli personali del “prete dai capelli rossi che suonava il violino”. Fortunatamente il rapporto di Vivaldi con l’Ospedale della Pietà è abbastanza ben documentato, e grazie ai resoconti di alcuni testimoni oculari che visitarono Venezia, stiamo cominciando a formarci un’immagine chiara di come egli si sia conquistato la straordinaria reputazione che andò spargendosi rapidamente attraverso tutta l’Europa. L’Ospedale della Pietà era uno dei più noti “ospedali” di Venezia, istituzioni caritatevoli per orfani, bambini abbandonati o illegittimi, in parte sovvenzionati dalla spesa pubblica.
Fondato nel 1346 e ingrandito parecchie volte, l’Ospedale della Pietà (esclusivamente femminile) era famoso per l’alto livello dell’insegnamento musicale, e i suoi concerti di beneficenza godevano di grande prestigio. Vivaldi fu assunto all’Ospedale nel 1703 – l’anno in cui fu consacrato prete – col titolo “Maestro de’ concerti”. Per quasi quarant’anni insegnò alle ragazze il violino e possibilmente anche altri strumenti a corda, diresse i concerti della domenica e dei giorni festivi e acquistò anche strumenti musicali per l’istituzione. Il periodo dopo l’inizio della sua carriera operistica nel 1713 fu segnato da frequenti assenze e rinnovi di contratto; quello stesso anno lasciò Venezia Francesco Gasparini, che occupava alla Pietà la carica più prestigiosa – quella di “maestro di coro” – e Vivaldi cominciò ad assumere alcuni dei suoi compiti, vale a dire la composizione di opere corali.
La carriera di uno dei musicisti più pittoreschi, dinamici e prolifici dell’epoca cominciò dunque a svilupparsi contemporaneamente in varie direzioni: quella di compositore, interprete, insegnante e anche di impresario. Vivaldi il compositore e interprete deve aver spesso sorpreso e strabiliato gli ammiratori, poiché i suoi concerti in particolare sono pieni di elementi sensazionali ed originali. Il grado di sperimentazione, i frequenti elementi programmatici e la vitalità dell’invenzione sono caratteristiche del grande maestro barocco. All’inizio della sua carriera egli affermò praticamente da solo il concerto in tre tempi caratterizzato dalla forma di “ritornello” dei movimenti esterni.
Neville Marriner e l’Academy of Saint Martin in the Fields
Dei circa cinquecento concerti, più di duecento sono per violino solista, e più di ottanta concerti complessivi sono apparsi in stampa durante la sua vita. I dodici concerti che formano L’estro armonico furono i primi a essere pubblicati e uscirono nel 1711 ad Amsterdam, che in quel periodo era il centro europeo più importante per la stampa musicale. Ben presto questi concerti diventarono famosi e influenti per la loro brillante invenzione e varietà. La raccolta si divide in quattro gruppi di tre concerti l’uno, ciascun gruppo consistente in un concerto per quattro strumenti, un doppio concerto e un concerto solistico.
Traduzione DECCA 1994