Brahms Johannes

The Symphonies-Haydn Variations-Violin Concerto-Double Concerto

Quello di Bernstein è sicuramente uno dei più bei cicli brahmsiani che siano mai stati incisi, proprio in virtù della loro straordinaria singolarità. In particolare, l’incisione della Prima Sinfonia (per la quale coltivo una speciale predilezione: essa, si potrebbe dire, è la prediletta tra le predilette) è un capolavoro dell’interpretazione. Pochissimi, penso, hanno saputo penetrare come Bernstein all’interno di questa musica per offrirne una lettura altrettanto nuova, rivelatoria e fieramente soggettiva. E il miracoloso strumento di cui il grandissimo musicista dispone, quei Wiener Philarmoniker dell’inizio degli anni ’80 coi quali aveva coltivato un fecondissimo rapporto, segue docilmente le sue indicazioni, facendo come al solito balenare lo straordinario velluto degli archi. Di grande livello (e altrettanto personali) anche le interpretazioni dei consueti “riempitivi”: Variazioni su un Tema di Haydn e le due Ouverture Tragica e Accademica. Con i Concerti per violino e per violino e violoncello – che a differenza delle Sinfonie conoscevo già – non siamo allo stesso siderale livello, benché la non eccezionalità del risultato sia da imputare più ai solisti (in particolare a Maisky) che a Bernstein. Sono molto più riusciti i due Concerti per pianoforte con Krystian Zimerman, incisi nello stesso periodo degli altri due ma purtroppo non inclusi in questo cofanetto.

Leonard Bernstein

Concludendo: esistono incisioni delle Sinfonie di Brahms altrettanto irrinunciabili di quelle di Bernstein (che non starò qui a citare, visto che le conoscono tutti), ma non sarà mai possibile prescindere da queste registrazioni; e non posso esimermi dal raccomandarle caldamente.
A un neofita non consiglierei di iniziare da qui (meglio rivolgersi alle solide ma comunque straordinarie esecuzioni dei soliti noti: Klemperer, Walter, Karajan…); ma una volta che avrete imparato ad amare queste partiture, dovrete per forza sottoporvi al bagno rigeneratore proposto dal direttore più singolare e geniale – nel bene e nel male – del Novecento. Registrazioni eseguite nel 1983 e rimasterizzazioni effettuate nel 2004.