Léo Delibes

Sylvia

Che gioia trovare un balletto meraviglioso con una danza davvero buona e un ottimo spartito. Dalla sua prima a Parigi nel 1876 al suo grande revival nel 1952 tutti i critici hanno elogiato sia la musica che la danza. Finalmente un balletto a lieto fine. Questo è prevalentemente uno spettacolo femminile. Sylvia è sul palco quasi sempre e la coreografia è molto difficile. Il pizzicata valse, una gioia da vedere, è molto complicata e richiede una ballerina estremamente talentuosa. L’atletismo e la tecnica brillante di Darcey Bussell sono quindi necessari per interpretare questo ruolo. Il suo compagno Aminta è il bellissimo Roberto Bolle. Che dire di più? Che piacere e che delizia è l’intero spettacolo. Altamente raccomandato.

Atto I: Un bosco sacro

Il balletto comincia con una scena di culto dove creature della foresta danzano davanti a Eros. Aminta, un umile pastore, incappa in loro, interrompendo il rituale.
La ninfa Sylvia, l’oggetto del desiderio di Aminta, arriva sulla scena con il suo seguito di cacciatrici, per canzonare il dio dell’amore. Aminta tenta di nascondersi, ma Sylvia alla fine lo scopre e, nell’impeto, punta l’arco contro Eros. Aminta protegge la divinità ma viene ferito. Eros da parte sua tira contro Sylvia. Lei viene colpita, e la ferita per quanto lieve la allontana dalla scena.
Si scopre che anche un secondo cacciatore, Orion, stava osservando Sylvia, e viene visto mentre commemora Aminta svenuto. Orion si nasconde di nuovo quando Sylvia ritorna; questa volta lei si dimostra benevola verso Aminta: mentre le cacciatrici lamentano in onore della vittima, lei viene rapita e portata via da Orion.
I popolani sono addolorati sulla figura di Aminta, fino a che Eros, di nascosto, rianima il pastore. Eros si rivela, e informa Aminta delle azioni di Orion.

Atto II: La caverna dell’isola di Orion

Prigioniera su un’isola nel nascondiglio di Orion, Sylvia è tentata da lui con gioielli e vino, ma senza successo. Sylvia ora è rattristata per Aminta, e tiene la freccia tratta dal suo petto con nostalgia. Quando Orion gliela ruba, Sylvia lo fa ubriacare fino a fargli perdere i sensi, dopodiché recupera la sua freccia e invoca l’aiuto di Eros.
Le invocazioni di Sylvia non cadono nel vuoto, ed Eros rapidamente si presenta mostrandole una visione di Aminta che la attende. I due partono per il tempio di Diana dove attende l’innamorato.

Atto III: La costa presso il tempio di Diana

Aminta giunge al tempio di Diana per trovare un baccanale, ma Sylvia non c’è. Arriva poco dopo, con Eros.

Dopo qualche istante di gioia all’incontro, arriva Orion, cercando Sylvia. Lui e Aminta combattono; Sylvia si chiude nel santuario di Diana e Orion tenta di seguirla. La Dea della Caccia, oltraggiata da questo gesto, colpisce Orion e nega a Sylvia di ricongiungersi con Aminta.
Il compassionevole Eros manda una visione a Diana, ricordandole il suo giovane amore con Endimione, anch’egli un pastore. Diana si rasserena e revoca le sue intenzioni. Aminta e Sylvia si riuniscono con il beneplacito della dea.