Mahler Gustav

Sinfonie integrali

La più bella integrale delle Sinfonie di Mahler in circolazione, senza se e senza ma! In questo box, ci sono tre orchestre diverse coinvolte, tutte ovviamente ai massimi livelli: il Concertgebow di Amsterdam, la New York Philarmonic e la Wiener Philarmoniker.
Queste interpretazioni di Lenny superano di gran lunga quelle sue stesse degli anni ’60. La tecnica di ripresa del suono si attesta quasi sempre su livelli eccezionali, sempre in DDD eccetto l’ottava in ADD e live recording.
In questo box, versione de luxe, sono inoltre contenuti i Das Lied von der Erde, in una rara versione per baritono e tenore, anziché per contralto e tenore, e in questo caso il baritono è nientemeno che Fisher-Diskau, e i il ciclo Das Knaben Wunderhorn, interpretato con l’orchestra di Amsterdam, un CD relativamente recente (fine anni ’80) ma ormai introvabile sul mercato, e quindi acquistato a prezzi folli dai collezionisti maniacali, e che qui è compreso nei 14 CD, venduti al momento ad un prezzo davvero superconveniente, meno di cinque euro a CD. E poi è da dire che per una volta è bella anche la confezione, con tre contenitori separati e con ciascun CD in una bella e spaziosa busta di carta con su la fotografia in bianco e nero di Mahler colto in situazioni e anni diversi.
Un MUST assoluto per tutti gli appassionati di musica, mahleriani o no! Buon ascolto a tutti…
Registrazioni in ADD e DDD eseguite dal 1967 al 1991. Audio super. Imperdibile!!

Leonard Bernstein

Ancora una volta un bellissimo box della Sony che mette insieme tutte le registrazioni che Leonard Berstein, ancora giovane ma già famoso direttore, aveva fatto negli anni ’60 con la “sua” orchestra, la New York Philharmonic. Lenny è stato uno straordinario precursore dei tempi e già negli anni ’60, era diventato il “sacerdote” ufficiale della musica di Mahler. Per primo Lenny aveva capito la modernità intrinseca nella musica del boemo, a volte semplicissima e orecchiabile a volte complessa e astrusa e quasi dodecafonica. Ecco che questo ciclo costituisce una straordinaria testimonianza, in ogni sinfonia, compresa l’ottava incisa con la London Symphony, della immensa intelligenza interpretativa di Bernstein.
Lenny che non era “mai uguale a se stesso” neppure quando dirigeva lo stesso programma in due serate successive…figuriamoci a distanza di 20-30 anni, quando realizzerà nuovamente il ciclo di tutte le sinfonie per la DG.
Se la qualità di incisione e la qualità artistica delle orchestre coinvolte (principalmente i Wiener e il Concertgebow) sono superiori nel secondo ciclo, queste prime registrazioni con la NY Philharmonic rimangono straordinarie per la freschezza delle idee interpretative, l’estrema spontaneità ma unita a grande e meditativa profondità di scavo nello spartito.
Questo bassissimo prezzo è un invito irresistibile a chi ama la musica di Mahler a conoscere tutte e due le versioni che il grande Bernstein ci ha lasciato, occasione davvero imperdibile per comprendere davvero la grandezza del compositore e dell’interprete.
Buon ascolto a tutte e tutti voi…
Registrazioni eseguite dal 1960 al 1968 e rimasterizzazione effettuata nel 2010. Audio ottimo. Altamente raccomandato.

Leonard Bernstein

Questo cofanetto contiene la seconda integrale delle sinfonie mahleriane realizzata con i Berliner. Fanno eccezione solo la seconda sinfonia, in quella memorabile registrazione fatta con la Lucerne Festival Orchestra nel 2002, registrazione dal vivo e davvero straordinaria in tutti i sensi.
Negli anni Abbado ha dimostrato una sempre maggior affinità elettiva con la musica di Mahler, e rispetto alle sue prime interpretazioni, queste ultime sono ancora “più essenziali e quasi ascetiche”. Mi sento di affermare senza remore che questa raccolta si pone come pilastro indispensabile nella discoteca di ogni appassionata/o della musica di Mahler, insieme alle due Integrali di Bernstein: le esecuzioni di questi due giganti del podio sono quasi sempre opposte per spirito e punto di vista, ma sono “complementari” perché fanno vedere la musica di Mahler da prospettive diversissime.
Come Bernstein è espansivo, così Abbado è riservato ed essenziale, e questi aspetti del carattere si rispecchiamo per intero nelle loro interpretazioni. Poche parole ancora su alcune delle singole interpretazioni.
La sinfonia 3 è quella straordinaria con i Berliner registrata dal vivo a Londra
dalla BBC, ed è ritenuta dalla maggior parte dei critici come la versione più bella mai registrata di questa sinfonia.
Sempre con i Berliner è la sinfonia 4, con la splendida Reneè Fleming come “spalla vocale”.
Anche le sinfonie 6 e 7 sono eseguite insieme ai Berliner e sono state oggetto di numerosissimi premi internazionali.
La sinfonia 9: era davvero difficile far meglio della prima versione, quella con i Wiener, in cui l’opulenza e la bellezza degli archi accentua fino al parossismo il senso di “vuoto abissale” dato dalle pause di silenzio seguite dalla ripresa della melodia nella coda dell’ultimo movimento. Nondimeno questa nona con i Berliner è una incisione di assoluto riferimento, bella “almeno” come la versione precedente con i Wiener.
Quanto alla qualità tecnica audio, sono tutte belle registrazioni, molte dal vivo, tutte in DDD, ma davvero tutte di buona e a volte ottima qualità audio.
Per chiudere, dovendo riassumere il mio giudizio sulla qualità artistica delle due integrali mahleriane di Abbado, potrei riportare le parole che Michelangelo disse, secondo una leggenda popolare fiorentina, guardando la Cattedrale di Firenze con lo splendido Cupolone del Brunelleschi, prima di partire per andare a realizzare il suo straordinario capolavoro romano: ” vado a Roma a far la tua sorella, più grande sì, ma non più bella…”
Un MUST assoluto per tutti gli appassionati di musica, mahleriani o no!

Claudio Abbado

Mahler sembra abbia detto in un momento di sconforto: “il tempo per la mia musica deve ancora venire..”.
Quel tempo è di sicuro arrivato, visto che in giro ci sono più integrali delle sinfonie di Mahler che di quelle di Mozart! Peraltro anche tutte, o quasi, di livello ottimo e spesso eccellente, come nel caso di questa integrale appena uscita e che vede Pierre Boulez nelle vesti di direttore di 4 grandi orchestre diverse: i Wiener per la sinfonie 2, 3, 5, 6 e i Klagende Lieder; la Chicago per la sinfonia 1 e la 9; la Cleveland per la sinfonie 4 e 7 e i Das Lied von der Erde; la Staatskapelle Berlin per la sinfonia dei Mille, l’ottava.
Sono inclusi in questa bella raccolta di 14 CD anche tutti i Lieder per soli e Orchestra, con nomi di solisti di prima grandezza.
Fra l’altro questa è una delle integrali più recenti, con incisioni che vanno da metà degli anni novanta fino al 2012, e come sempre quando c’è di mezzo Boulez, la qualità tecnica di ripresa del suono è sempre ottima, spesso straordinaria. Eccezionale anche il livello interpretativo di ogni singola sinfonia, con il picco massimo raggiunto nella settima,, a mio avviso la più bella versione disponibile insieme a quella di Abbado.
Pur senza prendere in considerazione l’interpretazione di ogni singola sinfonia, emerge in questa integrale un sicuro leitmotiv interpretativo: chiarezza assoluta, quasi radiografante, a mostrare l’architettura sonora di ciascuna composizione.
E questa analisi quasi spasmodica costituisce il pregio maggiore e al contempo il limite di questo cofanetto.
Per gli amanti di Mahler che hanno nella loro collezione già le integrali di Bernstein e di Abbado, questa di Boulez giunge come una manna, come l’occasione di “capire davvero” e nel profondo il lavoro compositivo fatto da Mahler per ogni sua sinfonia, l’occasione di vedere e quasi toccare con mano l’esoscheletro di ogni grandiosa architettura sonora messa in piedi da Mahler.

Pierre Boulez

Ma questa analisi razionale è anche il limite di questa integrale, che difficilmente può essere considerata di riferimento per chi si avvicina a Mahler per la prima volta, proprio per una quasi totale “anaffettività” dell’approccio, approccio opposto a quello di Bernstein ma assai lontano anche da quello di Abbado: in qualche modo l’analisi razionale dello spartito tarpa le ali ai quei momenti di pathos e di kitsch che hanno buon diritto di dimora nelle sinfonie di Mahler, e anzi ne costituiscono un elemento essenziale.
È anche noto il pensiero di Boulez sulla musica troppo orecchiabile: una volta ebbe a dire “io non dirigo Verdi perchè la sua musica è sempre troppo “zum pa pa”! E non a caso Boulez ha diretto quasi solo opere di Wagner…. Giusto per inquadrare meglio lo spirito con cui il grande direttore francese (e grande
compositore peraltro) si avvicina alle opere che dirige. Torno a ribadire la qualità audio sopraffina di ogni singola incisione, tanto che spesso questi sono CD usati nella dimostrazione delle qualità di grandi impianti Hi-Fi. Compilation 2013.