Ravel Maurice
Complete Orchestral Works
Boléro – Rhapsodie espagnole – My Mère l’Oye (Ballet) – Pavane pour une infante défunte – Daphnis et Cloé (completo) – Valses nobles et sentimenteles – Le Tombeau de Couperin – Alborada del gracioso – Shéhérazade (Ouverture) – Menuet antique – Une barque sur l’océan – “L’Eventail de Jeanne (Fanfare) – La Valse
Registrazioni in DDD eseguite dal 1982 al 1989. Audio buono. Imperdibile! Questi 3 CD sono un vero e proprio scrigno delle meraviglie! Tutta la musica orchestrale di Ravel è stata incisa da Abbado, agli inizi degli anni ’80 con la “sua” orchestra di allora, la London Symphony, in quegli anni già considerata una delle migliori orchestre del mondo. E lo stesso Abbado era così soddisfatto di queste incisioni da averlo anche dichiarato pubblicamente più di una volta e….da non esserci più tornato sopra (come re-incisioni intendo).
Addirittura Abbado pensava di essere stato scelto, nel 1989, dai Berliner Philarmoniker come successore di Karajan proprio per la “sua conoscenza della musica francese (Bizet, Debussy e Ravel appunto..). Invece risulterà poi che i Berliner lo avevano eletto dopo che li aveva diretti nella terza sinfonia di Brahams, in effetti poi incisa anche in disco e davvero la più bella in circolazione..! Però era vero che Abbado era profondo conoscitore della musica francese, tanto che la sua incisione di Pelleas e Melisande di Debussy con i Wiener Philarmoniker è universalmente riconosciuta come capolavoro supremo. Ma in fondo basta ascoltare l’arcinoto e straeseguito Boléro per capire ancora una volta la genialità di Abbado nel dirigere la musica di qualsiasi autore: la leggerezza degli accordi iniziali in pianissimo, la trama orchestrale mantenuta estremamente trasparente pur ad ogni successivo ingresso di sezioni orchestrali che ripetono il tema ossessivo, l’estrema sensualità del suono che assume la “di solito compassata orchestra inglese”.
Ma la comprensione profonda della musica di Ravel si avverte in tutti i lavori, noti e meno noti, contenuti nei 3 CD, dalla Rapsodie Espagnole a Shérérazade. Buona la qualità complessiva della registrazione, in DDD, quindi con buona dinamica orchestrale, anche se con le pecche originali del digitale degli inizi, cioè quella freddezza specie sugli acuti, che rende la registrazione un pò artificiale.
Buon ascolto al tutte e tutti voi…
Claudio Abbado
Leggendo De l’Allemagne di Heinrich Heine, in una traduzione francese del 1835 Théophile Gautier fu attratto da una descrizione delle Wilis, bianche come la neve, che danzano instancabilmente nella foschia al chiaro di luna, e spontaneamente gli venne l’idea di crearne un balletto. Le Wilis, secondo una leggenda germanica, sono gli spiriti di giovani fidanzate che sono morte prima delle nozze. Non essendo in grado di riposare in pace nelle loro tombe, esse si svegliano a mezzanotte per mettersi a danzare con grande passione, appagando un desiderio che non hanno potuto soddisfare durante la loro vita.
Chiunque capiti di passare vicino a questi strani esseri si trova in grande pericolo: viene subito circondato dalle Wilis, e costretto a danzare fino alla morte. Benché Gautier fosse convinto dell’idea di un balletto, egli non riusciva a trovare un soggetto adatto. Finalmente una sera incontrò l’abile librettista Vernoy de Saint-Georges all’Opéra di Parigi. Entro tre giorni Saint-Georges riuscì a produrre una sceneggiatura col titolo Giselle, o le Wilis, che venne subito accettata dall’Opéra di Parigi per una messa in scena. Egli vi introdusse il tema della morte, indispensabile per la scena delle Wilis, inventando la storia di una giovane contadinella, Giselle, che s’innamora del giovane Loys, ignorando infatti che si tratti del duca Albrecht travestito. Un contadino geloso decide di svelare a Giselle l’inganno facendola impazzire. Persa la ragione, dopo una danza patetica Giselle cade morta ai piedi di Albrecht. Nel secondo atto, Giselle è convocata dalla tomba da Myrthe, la regina delle Wilis, ed è costretta ad indurre il giovane Albrecht, ormai pentito, nella danza fatale. Comunque ella riesce a salvargli la vita nel tenerlo vicino alla croce della propria tomba, quindi oltre il potere delle Wilis. All’alba, le Wilis ritornano nelle loro tombe. Giselle dà un ultimo addio al suo amante, prima di sparire per sempre dalla sua vita.