Verdi Giuseppe
Don Carlos
Don Carlo (o, originalmente, Don Carlos) è l’opera più complessa e monumentale di Giuseppe Verdi su libretto di Joseph Méry e Camille du Locle tratto dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller. Inoltre alcune scene sono ispirate al dramma Philippe II, Roi d’Espagne di Eugène Cormon. Nel 1864 a Verdi da Parigi venne la richiesta di comporre un nuovo Grand-Opéra e nell’estate del 1865 il libretto arrivò.
La prima rappresentazione, in cinque atti e in lingua francese, ebbe luogo l’11 marzo 1867 alla Salle Le Peletier del Théâtre de l’Académie Impériale de Musique di Parigi (era la sede dell’Opéra National de Paris).
In seguito l’opera fu tradotta in italiano da Achille de Lauzières e rimaneggiata a più riprese; la prima in italiano fu rappresentata nel Regno Unito al Royal Italian Opera (oggi Royal Opera House, Covent Garden di Londra) il 4 giugno dello stesso anno diretta da Michele Costa.
L’opera “Don Carlos” è la migliore opera storica del repertorio italiano. Riguarda il conflitto tra il re Filippo II di Spagna e suo figlio, il principe Don Carlos , che ha voluto liberare i fiamminghi dal giogo spagnolo. È incredibile come il Grande Inquisitore giustificasse una ritorsione contro Don Carlos, dicendo che Dio aveva dato il suo Figlio per salvare il mondo e che quindi il re Filippo II avrebbe potuto sacrificare suo figlio, perché aveva infranto la legge attraverso il tradimento. In quei tempi la Santa Inquisizione dettava legge su tutti.
Plácido Domingo come Don Carlos è superbo in questa produzione. Le sue arie “Je l`ai vue” e “O bien perdu, Trésor sans prix” hanno una grande bellezza. Il suo duetto con Isabelle de Valois (Katia Ricciarelli) nel quinto atto: “Au revoir dans un monde”è molto emozionante.
Katia Ricciarelli come la principessa Isabelle de Valois è eccezionale. La sua voce è tenera, potente ed affascinante. La sua aria “Toi, qui sus le néant” nel quinto atto è superba.
Lucia Valentini Terrani, nel ruolo della principessa Eboli rappresenta molto bene la parte di una donna gelosa. La “Chanson du voile” è una buona prova del suo talento.
Ruggero Raimondi come Filippo II di Spagna è grande. La sua voce potente e regale è estremamente convincente. Ho quasi immaginato di stare ad ascoltare la voce di un grande re. La sua aria “Elle ne m`aime pas” circa il rifiuto che Isabelle de Valois aveva contro di lui è molto emozionante. Sono in grado di capire come l’amore può far soffrire anche i grandi uomini.
Allo stesso modo Leo Nucci come Don Rodrigo marchese di Posa, colui che si sacrifica fino a morire per liberare il popolo fiammingo dall’oppressione spagnola, con la sua voce bella ed affascinante, rappresenta il suo personaggio molto bene. La sua aria “Ah, je meurs l`ame joyeuse” è molto drammatica.
Nikolai Ghiaurov come il Grande Inquisitore è eccezionale. La sua aria “Dans ce beau paga” e il consecutivo scontro con Filippo II di Spagna è estremamente emozionante e tende a scuotere il vostro corpo.
Superba la concertazione di Claudio Abbado sul podio del Coro e dell’Orchestra scaligeri.
Splendido l’audio in DDD. Altamente raccomandato.
Claudio Abbado