Verdi Giuseppe
Il Trovatore
Anche quest’opera fa parte della famosa “Trilogia” comprendente anche “Rigoletto” e “La Traviata”
Questa registrazione anche se datata 1957, secondo il mio modesto parere, rappresenta il punto di riferimento. Solo l’abbinamento Callas-Di Stefano- Karajan, merita un super cinque stelle.
Maria ci dona una rappresentazione avvincente della disperata Leonora. Il suo registro inferiore lussureggiante e gli alti mozzafiato danno vita ad una delle raffigurazioni più penetranti dell’eroina, evidenziando alcuni dei più bei passaggi della produzione verdiana
Rolando Panerai nel ruolo del brutale Conte di Luna, con la sua voce bella e potente, fa suo il personaggio.
Giuseppe Di Stefano, un impareggiabile tenore della“vecchia guardia”, nel ruolo di Manrico con una voce estremamente bella ed appassionata, interpreta perfettamente il personaggio. La romanza “Di quella pira” ne è un esempio eloquente.
Fedora Barbieri, con un timbro scuro e grave, è un’ottima Azucena. Il resto del cast è eccellente.
Conclude la performance, un giovane Herbert von Karajan sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Alla Scala, che col suo proverbiale carisma, ci dona una lettura dello spartito con tempi molto stretti, dinamici ed altamente drammatici.
Audio buono.
La stessa incisione si trova rimasterizzata a 24 bit in uno splendido cofanetto edito dalla WARNER dal semplice titolo “Maria Callas” comprendente tutte le opere ed anche tutti i concerti registrati in studio.
Che dire di più? Imperdibile!!!!
Analizzando il cast stellare vi accorgerete che anche questa registrazione del lontano 1963 è a dir poco eccezionale.
Carlo Bergonzi, il miglior tenore verdiano dopo i due mitici Enrico Caruso e Beniamino Gigli, con una dizione perfetta e con la sua proverbiale voce controllata, vellutata, cristallina ed in alcuni passaggi anche potente, rappresenta perfettamente lo sfortunato Manrico. La romanza “ Di quella pira” ne è un esempio eloquente.
Mi ha molto impressionato l’interpretazione di Antonietta Stella nel ruolo di Leonora. Oserei dire che in questa incisione supera la mitica Callas. Nel fior fiore della sua carriera, con una voce bellissima e con alti mozzafiato, canta i passaggi di coloratura quasi come quelli drammatici, dove la voce cambia repentinamente, dimostrando la sua versatilità. Bravissima!
L’Azucena di Fiorenza Cossotto è l’unica paragonabile a Giulietta Simionato per come è ben vocalizzata.
Ettore Bastianini, uno dei baritoni più famosi insieme a Tito Gobbi, nell’odiato ruolo del Conte di Luna, come di consueto canta con una voce di grande effetto, donando al personaggio una cattiveria difficilmente riscontrabile in altre registrazioni.
Il resto del cast è buono.
Conclude la performance una superba direzione di Tullio Serafin sul podio dell’Orchestra e Coro scaligeri.
Audio ottimo.
Che dire di più: altamente raccomandato per non dire imperdibile.
Una grande registrazione datata 1964.
Gabriella Tucci, una soprano ingiustamente trascurata dalle case discografiche, è perfetta nel ruolo di Leonora.
Robert Merrill è sicuro e audace nell’odiato ruolo del Conte di Luna.
Franco Corelli, uno dei tenori che amo maggiormente, rappresenta superbamente il ruolo dello sfortunato Manrico. La famosissima romanza “Di quella pira” ne è un esempio eloquente”. Vorrei annotare che in questa romanza il famoso Do di petto conclusivo, non è mai stato composto da Verdi.
Ottima anche Giulietta Simionato nel ruolo di Azucena.
Conclude la performance un’interpretazione magistrale di Thomas Schippers sul podio dell’Orchestra e Coro dell’Opera di Roma.
Altamente raccomandato.
Finalmente un’ottima rappresentazione “per così dire moderna” di questo capolavoro verdiano con un cast stellare.
Joan Sutherland con un voce cristallina e di coloratura è una perfetta Leonora. Purtroppo come di consueto la dizione non è perfetta .
Luciano Pavarotti col la sua proverbiale voce limpida, cristallina ed appassionata rappresenta un Manrico altamente drammatico e veritiero.
Marilyn Horne nel ruolo di Azucena recita con sensibilità il doppio ruolo di madre amabile e vittima della persecuzione. Questo ruolo le dà l’opportunità di mostrare con la sua bella voce grave di mezzosoprano, tutte le varie emozioni correlate al personaggio.
Anche se non credo che il Conte di Luna di Ingvar Wixell sia il suo miglior lavoro, è sufficientemente adeguato al personaggio.
Il resto del cast è buono.
Conclude la performance una buona esecuzione di Richard Bonynge sul podio della National Philharmonic Orchestra e del London Opera Chorus.
Altamente raccomandato.
Concludendo c’è l’imbarazzo della scelta.