Wagner Richard
Die Fliegende Hollander
Questo film suggestivo del 1975 della storia de L’Olandese Volante di Wagner è colmo di un’imponente nave a vele quadre, mare in tempesta, nebbia nera, fantasmi di marinai morti che si rianimano e orribili cadaveri verdi di marinai non rianimati. Potrete quasi assaporare la salsedine e sentire il sussulto delle onde sotto i vostri piedi. Questa produzione dà vita alla prima partitura di
Wagner, creando una splendida esperienza musicale d’atmosfera. Filmato in studio, cantanti in playback, questo film è stato realizzato con costumi e scenografia d’epoca senza scempi di registi psicopatici L’iperrealismo è accresciuto dalle onde impetuose dell’oceano e navi in balia della tempesta.
Diretto con slancio precursore dal direttore dell’opera ceca Vaclav Kaslik, un veterano di 150 produzioni d’opera a teatro, solitamente accompagnato dal grande scenografo ceco Josef Svoboda, è in grado di affrontare qualsiasi nota di regia o testo che preveda un effetto speciale. Particolare esempio di intensità visiva è il veliero fantasma con le vele rosse che si avvicina velocemente a riva, ancora e l’equipaggio dei fantasmi ritorna in vita a causa degli scherni dei marinai norvegesi nel terzo atto.
Il conduttore della splendida Bayerisches Staatsorchester e Chor è Wolfgang Sawallisch, un esperto dell’Hollander. Utilizza come testo musicale la partitura originale di Wagner così come è stata originariamente messa in scena per la sua prima, diretta dallo stesso compositore il 2 gennaio 1843 alla Semperoper di Dresda. Questa versione include la cosiddetta revisione “drastica” dell’overture e del terzo atto, dove non è più presente la “redenzione” nella musica, inserita nella grande opera romantica Tristano , così come i commenti fuori campo a voce alta e frequenti durante tutto il corso dell’opera. Ne risulta un’esperienza molto più viscerale, un’opera più determinata, durante la quale i nostri nervi sono tesi come corde di violino.
Donald McIntyre è un Hollander carismatico, vestito in pelle nera e stivali di gomma. È confuso, non coglie l’attrazione che lei sente nei confronti di questo strano uomo. La voce è buona, anche se un po’ tremolante a volte. L’eccezionale Bengt Rundgren interpreta Daland, Hermann Winkler invece Erik e Catarina Ligendza Senta. Il cast è complessivamente buono, cosa particolarmente importante dato che gran parte del film fa affidamento sugli attori e sulla loro interpretazione vocale. L’eccellente orchestra è sempre pronta ad accompagnare l’azione, conferendo coesione drammatica all’esibizione. Il risultato è un insieme efficace e affascinante nella sua totalità.
Il film rimasterizzato in digitale è assolutamente di alta qualità come pure l’audio in PCM stereo e DTS 5.1. Un’esibizione filmata con grande bravura, visivamente suggestiva, che rappresenta un Fliegende Hollander d’atmosfera
Altamente raccomandato per non dire imperdibile.
Wagner scrisse la prima romantische Oper inizialmente come atto unico, in contrasto con la tradizione. Oggi viene però eseguita generalmente in tre atti. Il tema centrale è (come in altre opere) l’amore incondizionato come strumento per il raggiungimento della redenzione. Wagner diresse la prima alla Semperoper di Dresda il 2 gennaio 1843. Nella carriera del compositore, questo lavoro segna la prima drastica presa di distanza dall’opera convenzionale. Le forme chiuse sono quasi abolite: la melodia procede quasi senza interruzioni, e in essa compaiono i primi Leitmotive, melodie associate a personaggi, oggetti o concetti astratti. I Leitmotive sono tutti introdotti nell’ouverture.
La storia è ripresa dalla Leggenda folcloristica dell’olandese volante, che narra di un capitano condannato a navigare fino al giorno del giudizio. Wagner sostiene in Mein Leben che l’ispirazione sia stata in parte autobiografica, in seguito ad un viaggio toccato dalla tempesta eseguito tra il luglio e l’agosto 1839; accanto a questa storia autobiografica c’è anche una fonte letteraria, individuabile nella versione di una antica leggenda marinara di Heinrih Heine. (Dalle memorie del signor von Schnabelewopski)
Anche lo stile della produzione di Bayreuth, senza spettatori, immagini del conduttore e dell’orchestra, senza quinte e parterre è estremamente emozionante e drammatica. Matti Salminen, (Daland) rappresenta molto bene il suo personaggio. Simon Estes (hollander) canta con forza, così come forte è il suo aspetto, mantenendo allo stesso tempo un legato delicato. Lisbeth Balslev affronta Senta con successo, un ruolo difficile, ma non lungo, come Isolde. La sua voce sia quando è al culmine che quando è al punto più grave, risulta ugualmente forte e allo stesso tempo fragile adattandosi alla parte. Quando siete di fronte ad un cantante del calibro di Graham Clark che interpreta Dalands, noterete che anche le parti più piccole sono state assegnate con un occhio attento al canto di qualità.
Woldemar Nelsson ci consegna una lettura rapida, dinamica e drammatica dello spartito. Brian Large merita una menzione speciale per la direzione video. La scenografia di Harry Kupfer è tradizionale. La qualità video e audio è eccellente per essere una produzione del 1985.
Altamente raccomandato.